WARSZAWA – Netta la posizione del Presidente Andrzej Duda sul rapporto poco proficuo che si è stabilito da tempo tra la euroburocrazia di Bruxelles ed il governo polacco.
“La Polonia è una cosa seria. Possedere una patria indipendente non è uno scherzo. Devi rispettarla, prenderti cura dei suoi interessi” – ha commentato il Presidente Duda in una intervista rilasciata al giornale “Sieci” (wsieciprawdy.pl) che sarà in edicola lunedi.
La posizione della Polonia è chiara

Secondo le prime indicazioni, l’intervista dei giornalisti Marek Pyza e Marcin Wikła è una chiara e coerente presa di posizione della Polonia verso gli atteggiamenti ostruzionistici ed a tratti ricattori di Bruxelles.
“Ho già dato tutte le risposte necessarie. Non credo che soddisfare ulteriormente le aspettative di Bruxelles produrrà alcun risultato. Non siamo entrati in un’Unione in cui ci sarebbero stati imposti schemi stranieri. Questo non è il tipo di Unione che vogliamo. I polacchi non erano d’accordo su una simile Unione” – chiarisce per non lasciare dubbi Duda.
L’argomento è ovviamente la continua pressione che Bruxelles sta esercitando da anni verso la Polonia citando continuamente presente violazioni al ‘diritto europeo’: lo hanno fatto parlando di immigrazione, di violazioni varie, passando ad un mai ben chiarito “status di violazione della Stato di Diritto” (rule of law).
Oggi, in più, il direttivo guidato dalla signora Von der Leyen minaccia di impedire il trasferimento dei fonti europei legati al Recovery Fund. Cosa che è ovviamente vista più come un ‘ricatto’ da parte di Bruxelles che altro.
Ciò che mette in evidenza correttamente Duda è che l’Unione Europea in cui la Polonia è entrata, non aveva nessuna prospettiva di diventare una ‘federazione di Stati’.
Lo scivolamento verso una “Federazione di Stati”
“Penso che sarà ancora uno scontro tra due diverse visioni della Polonia e del suo posto nella comunità internazionale – dice il Presidente Duda in una anticipazione riportata sul sito del giornale . Una visione di uno Stato sovrano e soggettivo e una visione verso la federalizzazione dell’UE, che le potenze europee chiedono, perché a loro conviene. Stiamo già sentendo che dovremmo rinunciare al diritto di veto e introdurre il voto a maggioranza su tutte le questioni. E questo significherà de facto che saranno in grado di perseguire i propri interessi in primo luogo. Certo, ci sarà chi ci convincerà che si tratta del grande interesse dell’intera Europa, ma la verità è che per i grandi è il loro grande interesse. (…) Dobbiamo prima di tutto perseguire i nostri interessi. Questo è ciò che fa ogni saggia autorità statale. Spero che la maggior parte dei polacchi senta istintivamente che questo è ciò che dovremmo fare“.
In effetti il pensiero di Duda e quindi del Governo è chiaro: l’Unione Europea è spinta, da qualcuno, ad abbandonare la caratteristica di ‘Unione’ per diventare una Federazione di Stati in cui ogni Stato dovrà perdere la propria connotazione nazionale, culturale e di tradizione per finire dentro un brodo multiculturale e pronto ad inacidire molto velocemente.
La Polonia si erge, e lo mette in chiara evidenza, a difesa della diversità culturale dei Popoli che formano il continente Europa che non possono essere cancellati da una visione, peraltro, poco chiara e trasparente degli attuali potentati europeisti.