KYEV – Sono circa 7.700.000 persone i rifugiati ucraini hanno lasciato la propria Nazione dallo scoppio della guerra contro la Russia. Sono dati riportati dall’Unhcr, l’organizzazione Onu che si occupa di rifugiati.
Dati risaltano dal movimento in entrata ed uscita dal confine ucraino. In particolare, sempre secondo l’UNHR in uscita dalla dall’Ucraina ci sono state 14.031.127 persone mentre in entrata, cioè gente che rientrava nelle proprie terre e case dopo una fase di fuga, sono 6.715.377.
Di coloro che sono rimasti in Europa, 1.436.558 hanno scelto proprio la confinante Polonia mentre in numeri inferiori sono stati accolti negli altri 26 Paesi dell’Unione oltre che in Paesi non facenti parte dell’Unione Europea
I cittadini ucraini espatriati in EU causa la guerra, hanno avuto amplissimi diritti tra cui la possibilità di poter lavorare e vivere nei Paesi EU per un massimo di 3 anni senza nessuna particolare procedura burocratica.
Secondo Dziennik Gazeta Prawna, il costo per il sostentamento dei rifugiati in Polonia ha raggiunto i 1.04 mld Pl, con una stragrande maggioranza del costo sostenuto per l’allargamento agli ucraini del programma 500+, ovvero il benefit di poco più di 100€/mese che viene riconosciuto alle famiglie con figli minori.
Altro contributo è stato l’importo di 40pln (7€) al giorno per contribuire alle spese di alloggio, vitto e spese varie. Beneficio è stato anche l’utilizzo gratuito sui mezzi di trasporto.
Tutti questi ‘benefit’ sono man mano diminuiti fino ad essere eliminati, non solo in Polonia ma anche in altri Paesi. In Bulgaria, per esempio, è cessato lo stato di requisizione degli alberghi bulgari in cui sono stati alloggiati i rifugiati in corrispondenza dell’avvio della stagione turistica.
Gli ucraini possono lavorare
In Polonia, dopo avere ridotti i benefici per i rifugiati, si parla di altre misure che possano diminuire il peso di questa migliaia di persone per le casse pubbliche.
Una delle prime ipotesi è che coloro che sono in Polonia da oltre 4 mesi, devono contribuire almeno al 50% delle spese del loro mantenimento. Lo ha confermato il Vice Ministro Paweł Bossernaker, del Ministro dell’Interno che ha anche anticipato che la contribuzione statale per gli ucraini cesserà del tutto a metà del prossimo anno.
D’altra parte, secondo l’OCSE, la Polonia per tutto il 2022 si troverà a spendere per il sostentamento dei rifugiati, circa 40mld Pln (oltre 8mld €), la cifra più alta in tutta Europa.