BRUXELLES – Da fonti di stampa, si apprende che la Polonia ha ritirato i propri veti in Unione Europea rispetto l’approvazione della tassa al 15%, la cosiddetta “global minimum tax”.
Ciò permetterà adesso l’approvazione da parte della Commissione e l’invio ai singoli parlamenti nazionali per l’applicazione nelle singole giurisdizioni statali.
Lo si apprende dalla Reuters che cita dei diplomatici.
Ieri vi avevamo indicato come la Polonia si fosse opposta a tale tassazione del 15% a livello globale sulle multinazionali.
Marcia indietro. Ma l’Ungheria, che dice?
Tale marcia indietro, permette, tra le altre cose, di attivare il progetto di finanziamento verso l’Ucraina per un importo di 18 mld € e di approvare il piano di Recovery Fund per l’Ungheria.
Stranamente, però, l’aver tolto il veto ha altresì permesso alla Commissione Europea di bloccare circa 8mld di € di finanziamenti alla stessa Ungheria sempre sulla questione della ‘violazione della rule-of-law”.
Stranamente perchè da un lato la Polonia e l’Ungheria sono parte del gruppo di Paesi “V4”, Visegrad Four, che riunisce 4 Paesi del Centro Est Europa.
E dall’altro la stessa Polonia è da tempo ‘ricattata” dalla Commissione Europea sullo stesso tema del Rule of Law.
C’è forse aria di crisi in Visegrad Four, e lo abbiamo detto ieri a causa della nuove valenze geo-politiche.
E probabilmente la Polonia è pronta a cambiare il proprio atteggiamento verso la gestione della propria Rule of Law da fare come dice Bruxelles.
Per avere lei, la Polonia, i soldi del Ricovery Fund.