
KRACOV – C’è in agguanto un rialzo dell’inflazione. O almeno è quello che prevede l’Ufficio Studi della Banca Centrale di Polonia (NBP, Narodwy Bank Polski).
E’ uno studio che proietta in aumento il tasso di inflazione nel 2020 da 2,3% del 2019 al 2,8% del 2020 per scendere al 2,6% nel 2021.
Secondo il dato riportato da ‘Inflaction.eu“, nella Unione Europea il tasso medio è stato del 1,01%.
Nei singoli Paesi, escludendo i dati della deflazione (ovvero una inflazione negativa che indica un momento non salutare dell’economia in quanto i commercianti, sostanzialmente, sono costretti ad abbassare di molto i prezzi per vendere, cosa che è accaduta in Grecia e Portogallo), il dato minore si riscontra in Belgio, Italia e Spagna con lo 0,19%.
Secondo i trattati di adesione alla UE, il tasso di inflazione di un membro non deve essere maggiore di 1,5% rispetto all’andamento nei migliori tre Paesi della UE
Le cause
Questo aumento del tasso di inflazione in Polonia, a detta di alcuni analisti, è dovuta essenzialmente a dinamiche relative all’aumento dei prezzi dell’energia e carburanti e di un aumento di accise sul consumo di alcool e sigarette.
Un altro fatto di pressione sui prezzi, potrebbe anche essere il ritocco al rialzo di alcune tariffe pubbliche, come la raccolta dei rifiuti e dei limiti di emissione di CO2, anche per gli autoveicoli.

Da considerare anche l‘aumento del salario minimo (in settembre, il salario degli insegnanti è salito del 9.6% e si aspetta un aumento del 6% del settore pubblico nel 2020) che quindi porterà un probabile eccesso di domanda da un lato con conseguente adeguamento al rialzo dei prezzi.
Mentre dall’altro, questo maggior costo del lavoro potrebbe riversarsi sul costo del prodotto finito.
Sale inflazione, scende PIL: siamo in equilibrio?
Questo aumento di inflazione, comunque in questa fase, non spaventa troppo gli economisti.
Se ci si aspetta un aumento dell’inflazione, altrettanto si prevede una diminuzione della crescita del PIL.
Condizione questa che non dovrebbe far modificare le politiche del tasso di interesse che dovrebbe restare invariato.
D’altra parte, i fondamentali dell’economia polacca rimangono buoni, benchè un certo rallentamento è previsto anche a causa delle dinamiche europee ed il rallentamento generale dell’economia mondiale.
Forte però è la spinta dei consumi interni che sono stati la ‘magia’ ed il motore delle ripresa economica e dello sviluppo del Prodotto Interno Lordo.
Da un lato il governo continua nella politica di spesa per il welfare (es Rodzina 500) e dall’alto viene alleggerita la pressione fiscale.